Fu costruito nel 1204 sotto il podestà Modio de' Carbonesi, come attesta il frammento marmoreo ora murato nel
pilastro di mezzo, ma subì rifacimenti e restauri nel 1562, 1672, 1919-23 e per ultimo nel 1926 da Gaspare Rastelli.
Con questi ultimi si è inteso ripristinare nella sua forma originaria l'antica costruzione, ma nello stesso
tempo si è reso difficile distinguere le poche parti autentiche. Comunque la sua struttura -un portico su cui
insiste una grande sala- si è conservata intatta nei secoli e lo dimostra tipologicamente affine agli
arengari di tutta l'Italia settentrionale.
Nella grande sala in cui si riuniva il Consiglio del Popolo ora si riunisce il Consiglio Comunale.
Questa grande sala costudisce due interessanti affreschi: uno, attribuito ad un artista riminese
del Trecento Giovanni Baronzio, rappresenta il Giuduzio Universale, e proviene (1921) dalla
chiesa di Sant' Agostino;
l'altro, rappresentante l'ultima cena, è attribuito alla scuola dei Coda, operanti a Rimini
nella prima metà del '500: è stato recentemente staccato da una parete del demolito refettorio dei francescani
presso il Tempio Malatestiano.
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